Mastoplastica Additiva: Prezzi di Riferimento |
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Prezzo Medio |
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Costo medio totale intervento di mastoplastica additiva |
5.900,00 € |
Costo medio protesi per il seno |
1.200,00 € |
Costo medio clinica per intervento di mastoplastica additiva |
1.700,00 € |
Onorario medio del chirurgo estetico |
3.000,00 € |
I prezzi indicati sono una media delle tariffe nazionali e tengono conto di tutte le variabili di costo. Solo una visita specialistica potrà fornire i dettagli utili a formulare un preventivo su misura per ciascuna paziente. Inviando una richiesta su Clinic365 sarà possibile ricevere preventivi dai migliori specialisti in mastoplastica additiva presenti in Italia.
Mastoplastica additiva: qual è il costo?
Il costo di un intervento di mastoplastica additiva è condizionato quindi da diversi fattori:
- il tipo di anestesia praticato,
- l'eventuale ricovero,
- la difficoltà e la durata presumibile dell’intervento,
- la tipologia di protesi scelta.
Le protesi al seno hanno un costo che va dai 700 euro ai 1.600 euro. Esistono diverse protesi e il prezzo esatto, anche per la stessa tipologia, varia da clinica a clinica.
Ciascuna struttura che ospita l'intervento mette a disposizione sala operatoria, farmaci e materiali, personale di sala, tutte voci che incidono nella spesa relativa al centro.
Il costo della mastoplastica additiva si aggira dai 4.000 euro ai 8.000 euro circa.
E' dunque preferibile confrontare più preventivi da più cliniche, così da riuscire ad avere differenti pareri, scegliere l'opzione che più si adatta alle vostre esigenze e avere la possibilità di risparmio, scegliendo comunque la qualità.
Mastoplastica additiva: quando è necessaria?
Sono molteplici i fattori per i quali è necessario ricorrere alla mastoplastica additiva, siano essi di origine fisica o psicologica.
Che si tratti dell’ingrandimento di un seno piccolo, di un vero e proprio riempimento a seguito di una perdita di tono post gravidanza o a compensazione di una mastectomia (asportazione del seno), soddisfare il desiderio di sentirsi a proprio agio ed essere più attraenti aumenta la qualità della vita e migliora l'approccio alle relazioni sociali.
Dipende dalla singola esigenza la decisione di sottoporsi alla mastoplastica additiva o ricorrere alla mastopessi, maggiormente necessaria in casi di decadimento severo del seno, o ancora tramite filler nel caso in cui il riempimento voglia essere meno invasivo.
Aumentare il seno si può fare quindi sempre più facilmente, è bene comunque rivolgersi sempre a professionisti qualificati e valutare la soluzione più confacente alle proprie esigenze.
Esistono differenti tecniche di intervento e varie tipologie di protesi utilizzate, avrete quindi un prezzo diverso a seconda delle scelte adottate da ciascuna clinica.
Mastoplastica additiva: come avviene l'operazione e qual è il decorso post-operatorio?
Le vie di accesso maggiormente utilizzate nella chirurgia di aumento del seno sono dall'areola, dal solco sottomammario oppure dalla regione ascellare.
Il posizionamento della protesi può essere effettuato con accesso:
- al di sotto della ghiandola mammaria,
- al di sotto del muscolo del grande pettorale o mediante,
- parzialmente al di sotto del muscolo e parzialmente sotto la ghiandola (tecnica Dual Plane).
L’intervento di mastoplastica ha una durata effettiva di circa 30 minuti e viene generalmente eseguita in regime di day-hospital, l’anestesia può essere generale senza intubazione o locale con sedazione.
Può essere richiesto, seppur raramente, il ricovero in clinica per una o due notti, in tal caso dovrete considerare quindi un costo differente.
Già dopo 48 ore dall’intervento si possono riprendere le normali attività e seguendo piccoli accorgimenti suggeriti dal chirurgo plastico presto si sfoggerà il nuovo decolletè!
Sono del tutto nella norma fenomeni di intorpidimento e dolenzia della zona del seno, gonfiore e stanchezza. Dopo tre settimane dall'intervento chirurgico riprenderete tutte le normali attività compresa quella sportiva.
Mastoplastica additiva, quali le protesi mammarie?
Le protesi al seno utilizzate oggigiorno permettono di ottenere un seno rifatto assolutamente naturale, sia dal punto di vista estetico che di consistenza.
Le protesi mammarie hanno durata di circa 10 anni ed è consigliabile eseguire dei controlli periodici, benchè le nuove tipologie riducano i rischi di rottura o contrattura capsulare che si registravano fino ad una decina di anni fa.
I materiali di cui sono composte internamente sono il silicone, l’acqua e il sale; il rivestimento esterno può essere di silicone o poliuretano, microtesturizzato (ruvido) o liscio.
Il silicone utilizzato per il riempimento è diferente a seconda della tipología di protesi scelta: può essere più o meno solido. Il grado di coesività (solidità) del silicone implica un migliore adattamento alla forma e la “memoria” caratteristica del materiale consente di ottenere un risultato molto meno artefatto.
Per queste caratteristiche le protesi si suddividono in :
- protesi anatomiche o a goccia,
- protesi rotonde.
Le anatomiche simulano perfettamente la fisionomia di un seno non rifatto, l’adattamento alla forma proietta la mammella nella sua spontanea posizione.
Le protesi rotonde,invece, tipiche del seno all’americana, danno un risultato più artefatto e duro.
Nell’intervento al seno la scelta della protesi è un passo fondamentale sia perchè da essa dipenderà l’estetica del nuovo seno, sia perchè sarà una voce di costo importante nel preventivo.
L’introduzione delle tipologie anatomiche consente di poter ottenere dei sollevamenti laddove solo una mastopessi potrebbe migliorare l’estetica, con grandi vantaggi in termini di post operatorio ed esiti cicatriziali per la paziente.
Anche la chirurgia della ricostruzione mammaria ha migliorato la qualità degli interventi grazie all’introduzione di materiali che permettono di ottenere anche minimi aumenti, del tutto naturali, come nel caso di ripristino post masectomia.
In sede di consulto è molto importante esprimere chiaramente quale sia il risultato desiderato e sará compito del chirurgo analizzare la forma del vostro seno per poter suggerire la migliore tipologia di protesi: la dimensione della parte proiettata all’esterno, rispetto la dimensione della base va accuratamente studiata, cosi come è importante la scelta del peso (si va dagli 80gr ad oltre 500gr) e quindi della taglia per ottenere il proprio seno perfetto.
Mastoplastica additiva : quali sono i rischi e quali le complicanze?
Prima di sottoporsi alla mastoplastica additiva rischi e complicanze devono essere ben noti; sarà compito del chirurgo mettere al corrente le pazienti di tutti i possibili effetti indesiderati.
Il continuo progresso in campo di chirurgia estetica garantisce sempre maggior sicurezza. Sono, quindi, sempre più rare le complicanze che potrebbero insorgere a seguito di un intervento di mastoplastica additiva.
Sfatando il mito della più fredda temperatura del nuovo seno (sarà assolutamente naturale!), consideriamo come complicanza più importante la cosiddetta contrattura capsulare (o "rigetto della protesi") che deriva dalla reazione dell'organismo all'introduzione di un corpo estraneo, soprattutto come "infiammazione" della cicatrice praticata per l'inserimento dell'impianto.
La formazione della capsula (lo strato che si forma attorno alla protesi), al primissimo stadio, viene considerata un processo naturale e positivo per la stabilizzazione dell'impianto nell'alloggiamento creato dal chirurgo. Quando lo strato si ispessisce esercita una pressione sulla protesi che la fa contrarre in maniera eccessiva, deformando addirittura la morfologia del seno. In questi casi sarà necessaria l'asportazione dell'impianto (o degli impianti, in caso accada in entrambi i seni).
Il rischio di rottura, grazie al miglioramento dei materiali utilizzati, si può considerare oramai quasi del tutto sorpassato sollevando dalle preoccupazioni pazienti e chirurghi.
Alcuni specialisti dell'aumento del seno riscontrano, nelle protesi al seno, problemi legati alla composizione dell'involucro esterno: la testurizzazione della superficie riduce il problema di roteazione (piuttosto frequente in passato), ed non è da escludere che possa però incentivare la contrattura.
A seconda di ciascuna paziente il chirurgo di riferimento consiglierà la migliore tipologia di protesi mammaria illustrando tutti i pro e i contro di ciascun prodotto e le eventuali complicanze che potrebbero implicare.