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OTOPLASTICA: COSA SAPERE
Per mezzo di un intervento di otoplastica si può intervenire su un problema estetico che, già in età giovanile, ha una grande influenza sul profilo psicologico e di relazione con gli altri: l'imperfezione delle orecchie, che vengono comunemente definite "a sventola". Si tratta di una malformazione congenita molto comune, dovuta ad un'ipertrofia della conca e/o alla mancanza della piega dell'antelice, la parte ripiegata dell'orecchio, che nel caso delle orecchie a sventola spesso manca del tutto.
-Soluzioni
Con l'otoplastica si interviene sulla cartilagine delle orecchie per correggere l'eccessiva protrusione delle orecchie, riportando i padiglioni auricolari in una posizione normale, oppure per rimodellare un lobo auricolare "a forchetta".
Si ha come effetto la creazione di un aspetto più armonico del volto, anche se è bene sapere che le orecchie non sono mai del tutto uguali e simmetriche, anche in situazioni normali. Una perfetta simmetria non è quindi un'aspettativa ragionevole rispetto all'intervento di otoplastica.
Nel dettaglio, un'otoplastica può eliminare i seguenti difetti: le orecchie sporgenti o a sventola, una sporgenza asimmetrica tra i due padiglioni, un'asimmetria delle pieghe cartilaginee e la presenza di lobi dismorfici.
L’INTERVENTO DI OTOPLASTICA
L'intervento di otoplastica può essere eseguito, a seconda dei casi, delle condizioni e dell'età della paziente, in anestesia locale o totale. È bene discutere la soluzione più appropriata con il medico chirurgo durante il consulto pre-operativo.
L'otoplastica più comune consiste essenzialmente nell'incisione e nella conseguente rimozione di una porzione di cute a forma di losanga e di dimensioni ridotte, che si trova sulla parte posteriore del padiglione auricolare. Durante l'operazione viene esposta e rimodellata la cartilagine dell'orecchio. Ad intervento concluso viene applicata attorno alla testa una fasciatura che ha la forma di un turbante, allo scopo di proteggere le orecchie.
L'operazione in sé non è dolorosa, anche se la paziente può avvertire un senso di fastidio nel periodo post-operatorio, ridotto o eliminato per mezzo della somministrazione di analgesici.
PREPARAZIONE ALL’INTERVENTO DI OTOPLASTICA E PERIODO POST-DEGENZA
È bene evitare l'assunzione di acido acetilsalicilico (contenuto, ad esempio, nell'Aspirina) e di vitamina C per due settimane prima e due settimane dopo l'intervento di otoplastica. Si consiglia alle pazienti che fanno uso di contraccettivi orali di interromperne l'assunzione almeno un mese prima dell'intervento.
L'intervento di otoplastica ha una durata di circa un'ora.
Due o tre giorni dopo l'operazione sarà possibile togliere la medicazione e tornare al lavoro. Questa verrà sostituita da una fascia elastica frontale, da indossare giorno e notte per la durata di una settimana, e solo la notte per un ulteriore periodo di dieci giorni.
I punti di sutura vengono tolti ad una settimana dall'intervento, mentre dopo una o due settimane il gonfiore attorno alle orecchie si riassorbirà, fino a sparire del tutto dopo un mese. Durante questo periodo è bene non esporsi al freddo o al caldo troppo intensivo. A due settimane dall'operazione possono essere riprese le attività sportive.
RISCHI E COMPLICAZIONI DI UN’OTOPLASTICA
A volte, in seguito all'intervento di otoplastica, si possono verificare dei sanguinamenti, che solo in rari casi devono essere drenati, rendendo necessaria la riaperture della ferita da operazione. Delle cicatrici ipertrofiche possono comparire dietro l'orecchio per motivi congeniti, ma queste possono essere trattate con del cortisone o essere rimosse in seguito.
In alcuni casi, dopo un certo periodo di tempo, un orecchio può tornare alla sua posizione originaria, rendendo necessaria una nuova operazione. Si tratta però di un'eventualità molto rara.