Tra le tecniche di chirurgia refrattiva è compresa la PRK, o cheratectomia fotorefrattiva, che con l’utilizzo del laser ad eccimeri corregge chirurgicamente le imperfezioni della superficie corneale.
Tale metodica è utilizzata per il trattamento dei difetti della vista quali l’ipermetropia, l’astigmatismo e la miopia.
PRK: procedura chirurgica, gestione pre e post operatoria
L’intervento di PRK è preceduto da una fase di valutazione pre-chirurgica.
L’oculitsta esamina le condizioni generali del paziente e la condizione degli occhi, concentrandosi principalmente sulla mappatura della superficie corneale e sulla misurazione dello spessore della stessa:
parametri questi fondamentali in sede d’intervento per la calibrazione del laser.
Lo stesso giorno dell’intervento, poco prima del trattamento, il paziente viene preparato somministrando una combinazione di antibiotico e anestetico in collirio.
Dopo il posizionamento del paziente, il chirurgo procede alla rimozione di un sottilissimo strato di epitelio corneale che gli permetterà di raggiungere con il laser ad eccimeri le parti più interne della cornea.
Tramite dei fasci di luce, irradiati nei punti prestabiliti, viene corretto il difetto di rifrazione rimodellando la superficie corneale.
La procedura mediamente si completa in 5-10 minuti e il paziente subito dopo l’intervento può avvertire una sensazione di pressione intorno agli occhi.
I tempi di recupero per la PRK sono più lunghi, circa 7 giorni, rispetto ad altre metodiche laser come il Femtolasik e il Lasik. Al termine del trattamento, la terapia prescritta dal medico comprende la somministrazione di colliri (antibiotici, antinfiammatori e lacrime artificiali) e il posizionamento di una particolare lente a contatto, con lo scopo di prevenire eventuali complicanze (infezioni per esempio) e di eliminare o ridurre la sintomatologia che il paziente soffre nei primi 3-4 giorni dopo l’intervento: dolore, irritazione, fotosensibilità e sensazione di un corpo estraneo nell’occhio.
Come in tutte le procedure di chirurgia laser, anche con la PRK, possono presentarsi delle complicanze che tuttavia sono statisticamente molto ridotte.
Solo nel 5% dei casi, infatti, dopo intervento di laser PRK, si sono osservati cheratocongiuntivite secca e fotofobia prolungata, e ancor più raramente ectasia e riduzione della vista.
PRK, costi dell'intervento.
Quando si è alla ricerca di un centro a cui affidarsi, che esegua interventi di PRK con laser ad eccimeri, la prima cosa che si chiede è il costo.
I prezzi proposti dai vari oculisti specializzati per questo tipo d’intervento si aggirano intorno alle 1700 € a singolo occhio, ma si possono trovare anche richieste che oscillano notevolmente: prezzi molto al di sotto della media o rincari anche di 1000 €.
Questa differenza è frutto della scelta di alcuni medici di applicare al trattamento laser un costo complessivo comprendente, oltre all’intervento chirurgico, la visita pre-operatoria, gli esami diagnostici e le visite di controllo post-intervento, in questo casi i prezzi sono ovviamente più alti.
Altri specialisti, invece, potrebbero inserire nel preventivo solo il costo del laser PRK, escludendo il prezzo degli esami e visite annesse, che verranno saldate a parte.
E' fondamentale quindi documentarsi e chiedere agli oculisti specializzati preventivi per Prk dettagliati che riportino tutto ciò che è compreso nel prezzo, come l’elenco degli eventuali esami pre e post operatori e il numero dei controlli inclusi.
Solo così si potrà avere un’idea chiara delle spese a proprio carico, soprattutto nel caso in cui si decida di rivolgersi ad oculisti non convenzionati con il sistema sanitario nazionale.