Rinoplastica: cosa è?

La rinoplastica è un’operazione di chirurgia estetica finalizzata al rimodellamento del naso.

E’ un intervento molto sicuro, nonostante alcuni pregiudizi non lo reputino tale. Non è nemmeno invasivo, doloroso o pericoloso. Anche perché ha dalla sua una tradizione molto lunga, che getta le sue radici addirittura nell’antichità. Negli ultimi decenni, poi, in virtù di un progresso scientifico considerevole, è andato incontro a una evoluzione capace di aumentare drasticamente le probabilità di successo e di azzerare (quasi) i rischi.

Attualmente, vengono realizzate varie tipologie di rinoplastica, alcune un po’ più pesanti di altre, alcune costose e altre meno. Tutte le “rinoplastiche” a disposizione, però, si distinguono per efficacia e per un periodo post-operatorio piuttosto agevole e privo di dolore o disagi particolari.

N.B.: I prezzi indicati sono frutto di stime e, pertanto, sono da ritenersi puramente orientativi.

Quando è indicato un intervento di rinoplastica?

In genere, si ricorre alla rinoplastica per due motivazioni.

Estetica. E’ il motivo principale per cui le persone decidono di sottoporsi a questo intervento. Il naso, se non incontra l’apprezzamento del “proprietario” può essere fonte di disagio, visto l’impatto che ha sui connotati e, in generale, sull’aspetto fisico. Non è una esigenza da sottovalutare o da banalizzare.

Problemi respiratori. In alcuni casi, soprattutto a seguito di traumi, una forma del naso non proprio armonica può causare disagi di tipo respiratorio. La rinoplastica, a determinate condizioni, può rappresentare una soluzione efficace e definitiva.

Per quanto concerne le controindicazioni, non se ne segnalano di significative. Ad esempio, non possono sottoporsi alla rinoplastica coloro che, per i motivi più disparati (soprattutto malattie cardiocircolatorie) mostrano profili di incompatibilità con la pratica dell’anestesia.

Come funziona un intervento di rinoplastica a Torino?

La rinoplastica a Torino segue il medesimo protocollo impiegato nel resto d’Italia e, più in generale, in Occidente.

Innanzitutto, è necessario operare una distinzione tra tre tipologie ben distinte di rinoplastica.

Rinoplastica chiusa

In questo caso, il chirurgo opera delle incisioni all’interno del naso. A partire da esse, rimuove l’eventuale cartilagine in eccesso e rimodella la forma del naso. Il tutto, ovviamente, attraverso specifiche strumentazioni. L’intervento ha una durata di circa mezz’ora e viene eseguito previa anestesia locale abbinata alla sedazione. Il percorso operatorio è abbastanza agevole e dura il tempo necessario alla chiusura completa delle ferite da incisione. Già dopo una settimana, al massimo dieci giorni, sia il dolore che gli ostacoli di natura funzionale scompaiono.

Rinoplastica aperta

In questo caso, le incisioni hanno luogo sulla superficie esterna del naso. E’ una tecnica leggermente più invasiva della precedente ma molto più precisa. L’intervento dura un po di più, circa tre quarti d’ora, ed è associato all’anestesia locale e alla sedazione. Il periodo di recupero è abbastanza lungo ma tutto sommato privo di particolari disagi. Dura intorno alle tre settimane, il tempo necessario affinché le ferite si rimarginino.

Rinoplastica non chirurgica

Tecnica molto particolare, che a differenza della rinoplastica chiusa e della rinoplastica aperta si caratterizza per un approccio non distruttivo ma bensì “additivo”. Il naso viene rimodellato non attraverso la rimozione o la manipolazione della cartilagine bensì attraverso il riempimento degli spazi vuoti, affinché il naso stesso acquisisca la tanto agognata armonia. Tale riempimento avviene per mezzo dell’inserimento di filler. La rinoplastica non chirurgica è adatta a specifici tipi di naso. Ad ogni modo, l’intervento prevede l’applicazione di un blando anestetico topico e non dura più di venti minuti. Il recupero è immediato.

Rischi e complicanze di una rinoplastica

La rinoplastica a Torino, come in qualsiasi altra città, è molto sicura. Le probabilità di andare incontro a effetti collaterali o complicanze è bassissima.

Si segnala giusto il pericolo (quasi nullo) di infezione, peraltro condiviso da tutte le operazioni chirurgiche.

Una complicanza veramente rara, ma sulla carta possibile, è l’emorragia. Essa è praticamente inesistente se il chirurgo è esperto.

Rinoplastica a Torino: quanto costa?

I prezzi sono variabili e dipendono sia dalla clinica che dalla tipologia di rinoplastica. Teoricamente, non si va oltre i 7.250,00 € per una rinoplastica a Torino.

• Rinoplastica chiusa: da 2.200,00 € a 6.200,00 €.
• Rinoplastica aperta: da 3.250,00 € a 7.250,00 €.
• Rinoplastica non chirurgica: da 320,00 € a 1.100,00 €.

Rinoplastica Torino: a chi rivolgersi?

La scelta della clinica, e quindi del chirurgo, è fondamentale. D’altronde, c’è in gioco la propria immagine e la propria salute.

Se la ricerca della qualità è prioritaria, lo è anche la ricerca del miglior prezzo. Da questo punto di vista, è bene fare riferimento ai portali di confronto dei preventivi. Il migliore in circolazione è Clinic365.it.

Grazie a Clinic365.it potrete ricevere i preventivi dai migliori chirurghi che realizzano la rinoplastica a Torino, come ad esempio:

Dott. Franco Maniglia

Ettore De Sonnaz, 16

10121 TORINO (TO)

Dott. Emanuele Zavattero

Via Pilo

10143 TORINO (TO)

Dr. Salvatore Carlucci

Via Giambattista Vico

10128 TORINO (TO)

Poliambulatorio San Luigi

Piazza Ruffinatti, 11

10094 GIAVENO (TO)

Rinoplastica a Torino: come risparmiare?

Come si intuisce dal paragrafo precedente, un modo sicuro per risparmiare è brandire l’arma del preventivo, l’unica vera risorsa in possesso del consumatore. Dunque: contattate più cliniche, richiedete il preventivo e sostenete più consulti, confrontate prezzi ed esperienze. Infine, scegliete la clinica che vi offre le maggiori garanzie in termini di qualità del servizio e di prezzo.

Un consiglio: diffidate dal turismo medico. In alcuni paesi dell’est Europa la chirurgia estetica costa di meno, è vero, ma c’è il rischio che le cliniche non rispettino gli standard di sicurezza ed efficacia tipici, invece, delle cliniche italiane. Insomma, il gioco non vale la candela.